Sarà merito dei Millennials, sarà la conseguenza della crisi del 2008 (quella che ci ha fatto dire “usciremo dalla crisi ma tutto sarà cambiato”), sarà una necessità di sopravvivenza, quale che sia la causa esatta, è bello constatare che il “Benessere delle Organizzazioni” è sempre più al centro degli interessi di HR, manager e imprenditori. Troppo a lungo siamo stati concentrati sulla necessità di fare profitto, su questo, e soltanto su questo, si sono sempre misurate le performance delle aziende. Oggi il mondo sta cambiando e, per una volta, in meglio! Sempre più le aziende sono interessate e attente al loro impatto sociale e ambientale, sono oltre 70 mila le Organizzazioni che nel mondo si impegnano per acquisire gli standard BCorp (Benefit Corporation). E in questo scenario anche il Wellbeing aziendale prende un ruolo di primo piano e si impone accanto e oltre la rigida logica dei numeri. E’ il nobile concetto della ‘restituzione’ alla società che è alla base di questo nuovo trend sociale. Vince il paradigma per cui un mondo sta in equilibrio quando può restituire in termini di qualità della vita ciò che ha ‘guadagnato’ in termini di profitto. E’ ancora più bello scoprire che l’Italia è protagonista di questo grande cambiamento: sono 80 le aziende che si impegnano e che sono state riconosciute come BCorp (per citarne alcune Fratelli Carli, Alessi, Davines). Aziende che raccontano una storia che ha molto a che fare con la storia dell’imprenditorialità e dell’eccellenza italiana: una storia di presenza e forte attenzione al territorio, di visione e di immaginazione del futuro. Benvenuto indice della Felicità dunque, parametro da affiancare al PIL per valutare crescita e benessere.
Entriamo, finalmente, in un momento storico in cui i nostri figli non cercheranno più il lavoro fisso in qualunque azienda, né il lavoro in qualsiasi forma di collaborazione ma nella giusta azienda e tantomeno il lavoro all’estero in qualsiasi forma, ma cercheranno il miglior lavoro possibile nell’azienda che opera nel miglior modo possibile. Grazie Millennials, grazie Generazione Z, ad maiora.
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